RISONANZA MAGNETICA
DELL’APPARATO UROGENITALE
Autore | Alfredo Blandino, Stefano Colagrande, Maria Cova, Marcello De Maria, Ilario Menchi, Antonio Rotondo e Angelo Vanzulli (a cura di Roberto Pozzi Mucelli, Alessandro Del Maschio ed Emanuele Belgrano) |
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Volume | in bianco e nero, a spirale, 17×24 cm |
Pagine | XII-164 con 165 figure |
Pubblico | radiologi |
Data di uscita |
luglio 2001 |
Descrizione prodotto
RM E APPLICAZIONI CLINICHE
La collana, pubblicata sotto l’egida della Sezione di Studio di Risonanza Magnetica della SIRM (Società Italiana di Radiologia Medica), si propone di sviluppare il ruolo della RM nelle applicazioni cliniche grazie alla continua evoluzione tecnologica delle apparecchiature e dei mezzi di contrasto.
Come per tutti i distretti dell’addome, anche l’apparato urogenitale ha incontrato una crescita d’interesse nelle applicazioni della RM, strettamente legato allo sviluppo tecnologico delle apparecchiature e al diffondersi dell’impiego dei mezzi di contrasto. Il sinergismo tra le moderne sequenze e i mezzi di contrasto è alla base del notevole avanzamento in questi ultimi anni, sia sotto il profilo dei risultati diagnostici e clinici, sia della qualità dell’immagine.
Alle prime applicazioni, ben codificate nella letteratura, come lo studio RM della prostata e dell’utero, dove questa tecnica svolge un ruolo importante nella stadiazione delle neoplasie, si sono affermate altre applicazioni cliniche in ambito renale, vescicale e annessiale. Un’altra area di applicazione è rappresentata dallo studio della via escretrice renale, mediante le tecniche di pielografia e urografia-RM; con queste tecniche, è possibile evidenziare le cavità calicopieliche e l’uretere, con un dettaglio che si avvicina sempre più a quello dell’urografia endovenosa. La RM viene quindi ad avere un peso sempre più significativo nell’iter diagnostico della patologia dell’apparato urogenitale.